A tutti, buongiorno
Il microfono mi emoziona, ma mi faccio coraggio e vado avanti.
Vi presento un pezzo della mia vita dalla guerra (1943) in poi.
Subito dopo la guerra (1945) io e la mia famiglia ricostruimmo la casa e vi rientrammo dallo sfollamento. Mi sposai con Domenica nel 1950 e nel 1951 arrivò la nostra prima figlia. A quel punto incominciai a pensare al futuro che a Montenero non vedevo.C'erano solo le macerie e tanta povertà.
Dal Governo canadese arrivò una richiesta di mano di operai da utilizzare nell'agricoltura. Io feci la domanda che mi venne accolta.Partii per il Canada il 16 giugno del 1951 e 18 mesi dopo mi raggiunsero mia moglie e mia figlia. Rimasi a lavorare in agricoltura solo 4 mesi.Poi trovai un lavoro in una industria meglio retribuito. Capii subito che per migliorare le mie condizioni di lavoro dovevo fare due cose: frequentare una scuola professionale e imparare la lingua inglese. Così di notte lavoravo in una panetteria e di giorno frequentavo una scuola per tornitore e dei corsi di lingua inglese, poiché un emigrante che non conosce la lingua del luogo dove vive non ha grandi opportunità.
Con tanta fortuna, dopo un anno trovai un lavoro come tornitore presso una ditta che fabbricava (e fabbrica ancora) motori per aerei. Lì in quella fabbrica ci sono rimasto per 37 anni fino all'età della pensione. Ma durante tutti gli anni della mia permanenza in quella fabbrica pensavo come migliorare il mio mestiere di tornitore, lavoro che mi piaceva molto. Decisi di frequentare altri corsi. Frequentai un corso di disegno ed uno di matematica, entrambi necessari per raggiungere i miei obiettivi, cosa che avvenne.
Nel frattempo, constatavo che le soddisfazioni che ricavavo dal mio lavoro non erano sufficienti per essere pienamente contento. Sentivo tanta nostalgia per il mio paese d'origine. Csì cominciai a pensare a cosa fare per non perdere le mie radici. Insieme ad altri monteneresi decidemmo di creare un'associazione di monteneresi, senza scopo di lucro. Oggi tale associazione conta 125 famiglie e un numero complessivo di circa 400 persone.
Ogni anno tale associazione organizza 3 feste. Si tratta di vere e proprie riunioni plenarie: il 2 luglio andiamo tutti in campagna. Mangiamo e beviamo a volontà ed è tutto gratis; a settembre organizziamo una festa in onore del nostro patrono, San Fedele ed infine a carnevale organizziamo una festa popolare per raccogliere fondi per la vita e il funzionamento della nostra associazione. Oltre alle feste, abbiamo anche una squadra di calcio che si chiama "Superga" che ricorda la chiesa e il nome della gloriosa la squadra di calcio del Torino tragicamente scomparsa nell'incidente del 1947. La nostra squadra esiste ormai dal 1960 ed ha vinto tanti campionati e coppe a Montreal.
Da sempre il mio desiderio era di tornare a Montenerodomo sui miei colli e tra la mia gente. Ci sono riuscito. Oggi sono soddisfatto e felicicissimo di aver realizzato il mio sogno insieme a mia moglie.
(Testimonianza di Nicola presentata da lui stesso al Convegno di studio del 3 agosto 2006)