In direzione est è rinvenibile la strada più importante del sito archeologico: la Via Orientale.
Ben conservata per una lunghezza di circa 90 metri, larga 3 metri, quasi interamente ricoperta di basoli e delimitata lateralmente da marciapiedi (la "crepidine"), essa è sicuramente preesistente alla fondazione del "Municipio" e alla successiva costruzione del complesso monumentale sul pianoro che venne attuato nel rispetto dell'importante asse viario e, anzi, adattando ad esso la monumentalizzazione dell'area.
Infatti, a ben guardare, la Via Orientale, che ha un andamento sud-est nord-ovest, decorre molto distante dal Foro a sud (circa 15 metri), mentre vi è tangente a nord dove il lato orientale della Basilica fu costruito con dimensioni ridotte rispetto al lato opposto per non invadere l'importante arteria.
Quindi, prima ancora della costruzione del Foro, sul pianoro di Juvanum esistevano già due assi viari: uno che scendeva dalla collina (la già ricordata Via del Foro, almeno per il tratto a monte della fogna), l'altro, la Via Orientale, che, provenendo dalla sorgente di Santa Maria del Palazzo, lo attraversava conducendo fino alla zona della necropoli, situata a nord del pianoro.
Dalla Via Orientale si dipartiva prima la Via del Teatro, che conduceva al Santuario Sannitico e alla quale probabilmente si ricollegava la Via del Foro, mentre, a metà del suo percorso, si incrociava con la cosiddetta Via di Bacco, che proveniva da est.
La prima, scoperta nel 1988, si stacca ad angolo retto dalla Via Orientale con direzione ovest. Sempre rettilinea e meno ampia di questa, è lastricata con basoli ben conservati per una lunghezza di circa 30 metri e con totale assenza di tracce di ruote (o i carri non vi erano ammessi oppure non fu mai completata).
La seconda, riportata recentemente in luce per circa 37 metri, interseca la Via Orientale all'altezza del centro del Foro, provenendo da est dove aveva sede il quartiere abitativo.
Anch'essa basolata, deve il suo nome ad un edificio privato, che si affaccia su di essa, denominato "casa di Bacco" per il ritrovamento al suo interno di una piccola erma (pietra quadrangolare) con l'effigie del dio.
{mosimage}Del quartiere abitativo, attraversato dalla Via di Bacco e situato nella parte orientale del sito archeologico, non si conosce, al momento, la reale estensione. Nelle ultime campagne di scavo sono
stati riportati in luce gli alzati di pochi edifici, quasi tutti costruiti in opus incertum (pietre di dimensioni diverse frammisti a malta), ma alcuni anche in opus reticulatum, la caratteristica muratura utilizzata a partire dalla metà del primo secolo a.C. con paramento costituito dai "cubilia", piccoli parallelepipedi in pietra disposti a reticolo e murati su un nucleo di malta cementizia.
Nel I secolo d.C. il pianoro a nord del santuario, probabilmente già sede di mercati, fu trasformato dalla costruzione del complesso forense.