Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy

Carozza Antonio (de Neld)

Nell'ottobre del 1943, quando i tedeschi ci obbligarono ad abbandonare il paese, molte famiglie, compresa la mia, si erano sistemate nelle masserie di Casale. Avevamo nascosto gli animali, scampati alle razzie tedesche, nel bosco Paganello. A novembre sapemmo che i tedeschi custodivano degli animali in una stalla all'Aia di Croce: Io, Rossi Fedele "de Carmuele" e D'ORAZIO Concezio "Ruseline" decidemmo di liberare questi animali e una notte passammo all'azione: io dovevo sorvegliare la sentinella che sostava davanti all'attuale Bar di Francesco in corso Abruzzo, Concezio la sentinella presente nell'attuale piazza Libertà a San Martino e Fedele doveva entrare nella stalla e prendere gli animali; in caso di pericolo dovevamo avvisare Fedele mediante il lancio di pietre. Riuscimmo a liberare due buoi, una mucca e un vitellino e senza far rumore lungo la mulattiera che da San Martino porta al Lago "cost d l'urie" li portammo al bosco Paganello insieme agli altri animali. Dopo un mese i due buoi furono restituiti ai legittimi proprietari, uno di Montenero e l'altro di Montebello sul Sangro (Buonanotte), mentre per la mucca e il vitellino non riuscimmo a sapere a chi erano stati rubati.
(Testimonianza raccolta da Domenico D'Orazio, membro del GP)