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Il racconto di nonna Romilde

Romilde Rossi in Tamburrino, moglie di Vincenzo de Taviane (Lu Scarpare), è morta alla bell'età di novanta tre anni.
Negli ultimi anni della sua vita, nelle lunghe giornate invernali, spesso le capitava di ricordare e raccontare dei soprusi e delle angherie che la sua famiglia era stata costretta a subire dai tedeschi. Ripercorreva, con le lacrime agli occhi, quei terribili momenti indimenticabili, quando aveva visto morire i suoi cari.
Solo adesso che stiamo ricostruendo quegli anni terribili per il nostro paese e per la nostra gente, capisco che avrei dovuto essere più attento quando la nonna raccontava le sue storie, un patrimonio che mi sono lasciato sfuggire.

I tedeschi, a fine novembre del '43, fecero visita una prima volta nella loro casa, (abitavano in contrada Casale), saccheggiarono e fecero razzia di tutti i viveri e delle bestiame che avevano: maiali e galline. Il 4 dicembre 1943 i tedeschi si fregiarono di un gesto disumano e orribile: incontrarono lungo la strada per la via del lago la sorella Erminia, una donna poco "fortunata" che tornava in paese per racimolare qualcosa da mangiare per la famiglia. Tre di loro, con ferocia inaudita, la picchiarono, la violentarono e l'abbandonarono esamine lungo la strada. Nel dolore e nell'incredulità per un gesto così crudele, la povera Erminia fu tumulata nella cappella della chiesetta della contrada, essendo molto pericoloso raggiungere il cimitero del paese.

Qualche giorno dopo, precisamente l'8 dicembre, i tedeschi tornarono nella contrada. Il loro obiettivo era quello di distruggere tutte le case, iniziando proprio dalla chiesetta; "Uccisero mia sorella - diceva nonna - per la seconda volta". Essi arrivarono anche al casolare, fecero uscire tutti fuori poiché il loro intento era di farlo saltare. La mamma Maria, già fortemente provata per la perdita della cara figlia, non volle uscire. Il suo cuore non riuscì a resistere e morì d'infarto, in casa, sotto gli occhi di tutti e dei tedeschi che, a quel punto, " impietositi " lasciarono la casa in piedi.

Alcuni giorni dopo, furono recuperati i resti di Erminia e sistemati nella stessa bara della mamma Maria. Le salme furono seppellite nella campagna vicino alla masseria di Rossi Antonio di Galizio. Dopo circa 30 anni, nonna Romilde fece riportare le salme nel cimitero del paese.

(Testimonianza ricostruita da Angelo Piccoli, nipote di nonna Romilde).